La gente ha paura, e la paura alimenta i mostri che custodiamo dentro. Una telefonata squarcia il silenzio della piccola cittadina di Terralba e il maresciallo Ravezzi si ritrova catapultato in un incubo: un pescatore è stato assassinato. Le indagini rivelano un macabro rituale, dal cadavere mancano due litri di sangue. Il panico già contagia la comunità, ci saranno nuovi omicidi. Ma le spiegazioni razionali non bastano, la verità si nasconde in ombre più profonde e inquietanti. Un romanzo che scava nelle viscere dell'animo umano tra rimorsi, redenzione e peccati inconfessabili. Un crescendo di tensione che porterà i protagonisti di questa storia a chiedersi se c'è ancora tempo per redimersi, o se ormai è davvero troppo tardi per pregare. Sabrina Pinna nasce nel 1972 a Terralba, dove vive. Legge molto e scrive sin da bambina. Dopo il suo romanzo d'esordio Il mostro che ho nella testa (2019) pubblica ora il suo primo thriller.
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