La scienza rafforza la letteratura e la letteratura rafforza la scienza in un connubio maestrale. "A filo di rugiada" può essere considerato un titolo nostalgico degli anni '90, ora il sapore delle stagioni è mutato e sembra molto diverso. Fa troppo caldo, le calamità naturali ad opera dell'uomo, negli ultimi tempi si amplificano gli allarmi climatici, lo sconvolgimento atroce della vita dopo le guerre, arrivano i terremoti, i maremoti, le intemperie. Non si contano gli incendi e le alluvioni. In questo libro si parla anche del probabile arrivo di due asteroidi nel 2025 ma la scienza ufficiale sembra nascondere l'evento. Si è voluto riportare racconti, considerazioni a volte personali, qualcosa però di efficace per chi volesse dialogare con il mistero che ci avvolge, per liberare la nostra capacità di apprendimento e capire qualcosa di comprensibile e duraturo. Il libro non vuole annunciare nulla di allarmistico, invita piuttosto a procedere nel verificare con criterio e metodo analitico ciò che accade. Dobbiamo comprendere quello che ci viene dettato dalla natura e dall'universo, dal nostro pianeta parlante, con tutte le figurazioni e articolazioni, aggiungendo un metodo (anche narrativo, non necessariamente scientifico) che ci permetta di decodificare il nostro mondo. Analizzando gli eventi naturali possiamo trovare la sintesi dei fenomeni che accadono, e questo può essere anche un risanamento della specie umana. Siamo viandanti e passeggeri in un limitato confine di spazio e tempo, non pietre passive che subiscono il corso delle cose senza farsi domande
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