Disse il Potere: Guarda come ti frego la Costituzione e il popolo senza farlo accorgere agli italiani. Agli inizi del 2014, nei palazzi romani del potere si verificarono alcuni fatti tra i più illeciti e sovversivi della storia repubblicana. Avvenimenti che la nostra informazione 'libera' ha tenuto sempre gelosamente nascosti per evitare che il popolo italiano scoprisse dirompenti verità. A scoperchiare il vaso di Pandora su quei (mis)fatti provvede un comune cittadino ultrasettantenne che, dopo aver percorso invano altre strade - tra cui una denuncia dell'Italia alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo -, ha deciso, come extrema ratio, di fare qualcosa che mai avrebbe immaginato di fare nella vita: scrivere un libro. Un saggio con il quale denunciare lo scempio della Costituzione e l'oltraggio a sessanta milioni di italiani e ai loro diritti perpetrati dal Potere in quegli sciagurati giorni di inizio 2014 e rappresentare la scioccante eredità che essi hanno lasciato, per sempre, al Paese. Se si chiedesse all'autore del libro perché, alla sua età, stia continuando a combattere una solitaria e dura battaglia per squarciare il pesante telo che da diversi anni copre il quadro della reale situazione politica italiana, risponderebbe che lo fa innanzitutto e soprattutto perché lo considera giusto e poi, dato che si vive una volta sola, perché non gli va di lasciare questo misero mondo con la consapevolezza di aver avuto a che fare con un Potere che ha per il popolo e i suoi diritti la stessa considerazione che i gatti hanno per la propria lettiera e con il rammarico di non aver lottato fino all'ultimo per difendere i suoi diritti di cittadino e la sua dignità di uomo.
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