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Questo libro si propone di indagare i possibili contributi dello storico dell'arte Aby Warburg alla storiografia artistica contemporanea. Attualmente il pensiero di Warburg è stato rivisitato da studiosi di vari settori, anche se la bibliografia sull'argomento è ancora scarsa in Brasile. Georges Didi-Huberman è stato uno dei principali divulgatori di Warburg in Brasile e all'estero, motivo per cui in questa ricerca è diventato la principale fonte teorica. Abbiamo iniziato indagando i concetti warburghiani fondamentali della sopravvivenza delle immagini e delle formule del pathos. In modo…mehr

Produktbeschreibung
Questo libro si propone di indagare i possibili contributi dello storico dell'arte Aby Warburg alla storiografia artistica contemporanea. Attualmente il pensiero di Warburg è stato rivisitato da studiosi di vari settori, anche se la bibliografia sull'argomento è ancora scarsa in Brasile. Georges Didi-Huberman è stato uno dei principali divulgatori di Warburg in Brasile e all'estero, motivo per cui in questa ricerca è diventato la principale fonte teorica. Abbiamo iniziato indagando i concetti warburghiani fondamentali della sopravvivenza delle immagini e delle formule del pathos. In modo correlato, questi concetti danno forma a un nuovo approccio alla storia dell'arte, concentrandosi sulle immagini oscurate dalla storia egemonica. Questo lavoro è costituito da studi sugli scritti di Aby Warburg, dal tracciamento delle relazioni tra Warburg e altri pensatori come Jacob Burckhardt e Friedrich Nietzsche, nonché dal suo approccio al campo dell'antropologia. Infine, un esercizio sperimentale di applicazione del metodo storiografico di Aby Warburg viene costruito utilizzando alcune immagini dell'opera dell'artista brasiliana Farnese de Andrade.
Autorenporträt
Luciana Marcelino è insegnante, ricercatrice, critica d'arte e valutatrice d'arte. Si è laureata in Arti Visive e ha conseguito un Master in Storia dell'Arte presso l'Università Federale di Bahia. È consulente nella valutazione di opere d'arte. Ha collaborato come ricercatrice al Progetto Memoria presso l'Istituto Federale di Minas Gerais (IFMG).