La Rivoluzione francese del 1789 e la Rivoluzione italiana del 1859 - Saggio comparativo: ecco il titolo con cui, nel 1889, 16 anni dopo la morte di Alessandro Manzoni e ad un secolo dall'inizio della Rivoluzione francese, venne pubblicata questa germinale analisi storica, che già era in grado, nonostante la sua incompiutezza, di individuare, "come un punto scuro nella buccia d'un frutto accusa il baco che lo rode dentro", che cosa avesse inquinato il sorgere e l'evolversi della Rivoluzione francese. "Ci siamo proposti - aveva scritto Manzoni - solamente di osservare e di ricondurre alle loro prime cagioni alcuni dei fatti di quella Rivoluzione, nei quali apparvero più manifesti due tristissimi fenomeni: il primo, l'oppressione del paese, sia tumultuaria, sia legale, sia esercitata o da Associazioni, o da individui prepotenti; l'altro, la difficoltà di ricostituire una cosa tanto necessaria come è un Governo". Un libro che documenta con puntiglio i primi passi della Rivoluzione francese, per restituirla ad una riflessione più obbiettiva e meno ideologica: "l'arbitrio che usurpa un potere supremo, o crea un dispotismo, o apre la strada a una serie indefinita d'altri arbìtri; e né l'uno, né l'altro è libertà".
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