Pochi sono i temi filosofici capaci di coagulare intorno a sé un numero di questioni paragonabile a quello di una indagine sulla materia, concetto tra i più importanti e dei più sfuggenti, sin dall¿antichità. Ecco perché, a fronte di una certa produzione scientifica di dettaglio (articoli, studi specifici su aspetti ben circoscritti) non è frequente trovare studi globali. La presente ricerca, in parte discussa come tesi di Dottorato, indaga come la riflessione medievale ha evidenziato i limiti di quella aristotelica e, per quanto possibile, si è sforzata di superarli, in Scoto ma anche in molti suoi contemporanei. Il quadro, denso di testi, di analisi tecniche ed excursus storici e filologici, delinea lo status quaestionis agli inizi del sec.XIV. Il risultato è uno studio ampio e dettagliato, assolutamente originale, che rivela un intreccio di idee, relazioni e mutue influenze stretto, non facile da ricostruire ed anche piuttosto diverso da quello esposto dalla communis opinio.