La situazione della sicurezza nel Sahel, in particolare nell'area transfrontaliera (Burkina Faso, Mali e Niger), è il risultato di diversi fattori geopolitici. Dalla guerra civile algerina e nonostante le operazioni Barkhane e Takuba a sostegno delle forze armate nazionali dei tre Stati, il Liptako Gourma è diventato un rifugio per gruppi terroristici armati. La primavera araba, che ha portato alla destabilizzazione del Maghreb attraverso la caduta dei regimi in Libia e Tunisia, ha provocato l'arrivo di migliaia di combattenti nel Sahel. Questi combattenti, giunti con un arsenale di armi saccheggiate dalle caserme libiche, sosterranno il braccio armato dell'MNLA in un conflitto secessionista. Le cellule dormienti delle organizzazioni islamiste algerine che avevano trovato rifugio nel nord del Mali hanno colto l'occasione per tornare attive. Questa alleanza tra militanti dell'MNLA, gruppi islamisti algerini e combattenti provenienti dalla Libia ha portato all'occupazione territoriale del Liptako da parte di questi gruppi terroristici. La lotta per la sicurezza dell'area porta gli Stati a compiere scelte strategiche, ponendo la regione al centro delle rivalità internazionali.