Molte persone nell'Alto Medioevo tendevano a un'interpretazione simbolico-allegorica del loro ambiente sensibilmente percepibile, come viene spiegato in questo libro da varie fonti e prospettive. Questa visione del mondo era fortemente legata al cristianesimo, che caratterizzava il Medioevo: dietro la superficie del mondo visibile si supponeva l'opera di Dio, che non poteva essere rivelata direttamente alle persone. Tuttavia, le possibilità di riconoscere verità al di là del mondo empirico erano già state analizzate dai teologi e dai filosofi della scolastica nella tarda antichità, ma soprattutto nell'Alto Medioevo, dove si faceva riferimento anche agli scritti dei filosofi antichi, soprattutto Platone e Aristotele, oltre che ai testi biblici. Dalla combinazione di queste fonti si è giunti alla conclusione, tra l'altro, che Dio offre agli uomini dei segni per ottenere una conoscenza sovraempirica. Ciò avviene attraverso simboli o allegorie, cioè attraverso parole o immagini, ma anche attraverso eventi che devono essere interpretati.