La terapia antibiotica è un'arte e una scienza. Ci sono così tante variabili confondenti, come l'agente patogeno sospetto, la capacità di stabilire un drenaggio, le proprietà farmacocinetiche del farmaco, la virulenza dell'infezione, ecc. che non è possibile trasformare la terapia antibiotica in una scienza tecnologica meccanicistica. È difficile tracciare una linea di demarcazione netta e veloce tra quelli che potrebbero essere definiti i vecchi antibiotici e gli antibiotici moderni, ma ai fini di questa discussione i sulfamidici e la penicillina saranno classificati tra i vecchi farmaci. Questi ultimi hanno rappresentato un enorme progresso nella chemioterapia batterica; infatti i sulfamidici sono stati la prima serie di farmaci realmente in grado di affrontare i batteri dopo che questi avevano invaso gli organismi. Lo sviluppo dei nuovi antibiotici costituisce un grande vantaggio, in quanto ora sono disponibili più sostanze per il trattamento di una condizione dovuta a un particolare organismo. Vale la pena sottolineare che la resistenza ai nuovi antibiotici tende a svilupparsi molto più lentamente rispetto ad alcuni dei vecchi antibiotici e questo può rivelarsi un grande vantaggio.