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Il naturalismo pragmatico e l'ermeneutica filosofica appartengono a quei paradigmi di pensiero anticartesiani e non rappresentazionalisti che sono emersi nella filosofia, sia anglosassone che continentale, durante il XIX e il XX secolo. Sebbene questi due rami del filosofare siano duraturi e influenti ancora oggi, esiste pochissima letteratura accademica su come posizionarli, reciprocamente, in modo piuttosto completo. Questo libro, pertanto, si propone di esaminare i punti di vista di Dewey e Buchler e, a loro volta, quelli di Gadamer e Heidegger, offrendo una genealogia delle rispettive…mehr

Produktbeschreibung
Il naturalismo pragmatico e l'ermeneutica filosofica appartengono a quei paradigmi di pensiero anticartesiani e non rappresentazionalisti che sono emersi nella filosofia, sia anglosassone che continentale, durante il XIX e il XX secolo. Sebbene questi due rami del filosofare siano duraturi e influenti ancora oggi, esiste pochissima letteratura accademica su come posizionarli, reciprocamente, in modo piuttosto completo. Questo libro, pertanto, si propone di esaminare i punti di vista di Dewey e Buchler e, a loro volta, quelli di Gadamer e Heidegger, offrendo una genealogia delle rispettive versioni del non-rappresentazionalismo. Dietro le notevoli affinità, ma anche le significative differenze tra i loro approcci, si evidenziano in definitiva diverse concezioni delle relazioni spazio-temporali. In questo modo l'analisi dovrebbe contribuire a far luce sulle radici dei tratti comuni e diversi che caratterizzano il naturalismo pragmatico e l'ermeneutica filosofica, e dovrebbe essere particolarmente utile ai professionisti della filosofia contemporanea o a chiunque sia interessato a comprendere queste vivaci tendenze del pensiero del XX secolo.
Autorenporträt
Miklos Nyiro: Studium der Philosophie an der New School for Social Research, New York. Promovierte in Philosophie an der Eötvös-Loránd-Universität, Budapest. Außerordentlicher Professor für Philosophie an der Universität von Miskolc, Ungarn. Der Autor von "Hans-Georg Gadamer und die Hermeneutik der Sprache".