L'emergere del romanzo ottocentesco fu una reazione contro il trono dell'imperialismo che era giunto gradualmente al suo crollo. Vecchie lotte vennero terminate, vecchi personaggi vennero gettati via e al loro posto approdò un nuovo mondo narrativo. Conrad si rese conto dell'esistenza dell'espansione mondiale del capitalismo, vide l'inimicizia tra le terre imperiali e quelle coloniali, lo sfruttamento degli indigeni neri, l'estrazione della ricchezza e la sua espropriazione da parte dei governanti europei e coloniali. Si verificò quindi una rivoluzione nel romanzo. Joseph Conrad fu lo straniero che abbatté i vecchi muri che nascondevano la verità dell'imperialismo e trascinò il mondo coloniale al centro del palcoscenico della narrativa inglese, innescando la bomba a orologeria della rivoluzione novecentesca del romanzo.