Dallo scoppio della pandemia di SARS-CoV-2 nel marzo 2019, gli scienziati sono stati in prima linea nel tentativo di definire il virus, la malattia e persino i fattori aggravanti.Sono sorte domande sulla relazione tra il gruppo sanguigno di un paziente e il rhesus e lo sviluppo di un'infezione da COVID-19.Il presente studio si propone di determinare se esista o meno una correlazione tra gruppi sanguigni, rhesus e malattia da COVID-19, nonché la sua gravità.Abbiamo condotto uno studio retrospettivo distribuito nell'arco di 7 mesi, da agosto 2021 a febbraio 2022, coinvolgendo 59 pazienti, tra cui 33 maschi e 26 femmine, sospettati di avere la COVID-19, di età compresa tra i 14 e i 90 anni.Sono state utilizzate tecniche di RT-qPCR e di determinazione del gruppo sanguigno per determinare il gruppo sanguigno dei pazienti e se fossero o meno infettati dal virus SARS-CoV2.Il valore P è risultato pari a 1, indicando che il legame tra gruppo sanguigno e infezione da COVID-19 non era significativo. Alla luce dei nostri risultati, esiste quindi una correlazione tra il gruppo sanguigno dei pazienti e l'età nello sviluppo dell'infezione da COVID-19.