(Dalla prefazione del libro) Quando l'Italia entrò in guerra nel 1915, rinunciando alla sua neutralità e rompendo gli accordi della Triplice Alleanza, inviò mezzo milione di soldati sul fronte nord orientale per respingere gli Austro-Ungarici. Benito Mussolini aveva allora trentadue anni. Giornalista e già direttore dell'Avanti!, nel 1914 aveva fondato a Milano il quotidiano Il Popolo d'Italia: quando fu richiamato alle armi l'anno successivo, il suo nome era certamente già molto conosciuto. Nonostante la sua posizione avrebbe potuto favorirgli impieghi meno pericolosi e nonostante le proposte che gli furono avanzate anche sul campo di battaglia, Benito Mussolini scelse di restare al fronte, in prima linea, con il fucile in spalla a scavare trincee oltre l'Isonzo, a respingere il nemico e spostare reticolati sotto il fuoco d'artiglieria. Questo diario, è il racconto quotidiano senza veli, della Prima Guerra Mondiale vissuta dal bersagliere Benito Mussolini. Un documento storico della determinazione e del coraggio che animavano gli Italiani, i nostri nonni, un secolo orsono; i nomi di commilitoni, ufficiali di complemento e ufficiali superiori, la visita di re Vittorio Emanuele, date e avvenimenti bellici della storia del nostro Paese.
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