Nell¿era dei BIG DATA, appare sempre più evidente come un algoritmo condizionerà ogni scelta: sarà un algoritmo a dirci cosa è ¿giusto¿ e cosa è ¿sbagliato¿ e, addirittura, lo stesso algoritmo interferirà nei rapporti sociali, arrivando ad essere lo strumento (¿predittivo¿) per eccellenza nelle decisioni non solo private, ma anche e soprattutto pubbliche. La digitalizzazione ha fatto ingresso nella PA a partire dal 2005 e si è via via sviluppata sino ad essere oggi ritenuta lo strumento privilegiato nella gestione dell¿attività amministrativa, essendo indiscutibilmente vista con favore per l¿agevolazione di procedure a volte complesse e macchinose e il più delle volte ripetitive, nelle quali non è certo trascurabile la probabilità di errore umano. In tale contesto, il Giudice Amministrativo ha cercato via via di disciplinare l¿utilizzo delle procedure robotizzate, elaborando un ¿decalogo¿ contenente i criteri di utilizzo dell¿algoritmo, affinché sia legittimo e conforme ai principi dell'ordinamento, il tutto però sul falso presupposto della ¿neutralità algoritmicä che, difettando, non può che generare iniquità decisionali e incomprensibilità motivazionali.