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L'autore evidenzia i fattori che influenzano l'adozione di sementi ibride di mais tra i piccoli agricoltori. Il mais ibrido si presenta come uno dei principali alimenti di base consumati da numerose famiglie del Sud del mondo. Tuttavia, per migliorare la produttività e aumentare la produzione al fine di creare una sicurezza alimentare e nutrizionale sostenibile, è necessario mettere in atto strategie adeguate per sfruttarne l'adozione da parte degli agricoltori. I piccoli agricoltori, raggruppati in tre strati: quelli che hanno adottato il mais ibrido, quelli che non lo hanno adottato e quelli…mehr

Produktbeschreibung
L'autore evidenzia i fattori che influenzano l'adozione di sementi ibride di mais tra i piccoli agricoltori. Il mais ibrido si presenta come uno dei principali alimenti di base consumati da numerose famiglie del Sud del mondo. Tuttavia, per migliorare la produttività e aumentare la produzione al fine di creare una sicurezza alimentare e nutrizionale sostenibile, è necessario mettere in atto strategie adeguate per sfruttarne l'adozione da parte degli agricoltori. I piccoli agricoltori, raggruppati in tre strati: quelli che hanno adottato il mais ibrido, quelli che non lo hanno adottato e quelli che lo hanno abbandonato, sono stati colpiti da aspetti quali l'inefficacia dei servizi di divulgazione, che hanno poi ostacolato il progresso dell'adozione. Gli agricoltori che hanno adottato ma abbandonato il mais ibrido hanno citato la scarsa erogazione di servizi di divulgazione, come l'inefficiente formazione sulla cura post-raccolta. L'inefficacia dei servizi di divulgazione ha finito per ridurre la probabilità che gli agricoltori continuassero a produrre e quindi hanno abbandonato la produzione. Anche le dinamiche di genere hanno influito sull'adozione del mais ibrido. Si citano le differenze intra-familiari tra maschi e femmine per quanto riguarda i beni e il controllo dei mezzi di sussistenza, come la terra e l'abitazione.
Autorenporträt
Juliet Angom ist eine Sozialwissenschaftlerin aus Uganda. Sie ist außerdem Gründerin der Otis Women Initiative Group, einer Initiative zur Stärkung von Frauen durch Agrobusiness, praktische Erfahrungen und Beratungsschulungen zur Förderung des Transfers und der Übernahme neuer Technologien und Innovationen für den Aufbau einer produktiven und nachhaltigen Lebensgrundlage.