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"Canne al vento" valse a Grazia Deledda il Premio Nobel per la Letteratura nel 1926. Un ritratto di un piccolo paese della Sardegna orientale in cui le dame Pintor appartenenti alla passata nobiltà terriera non sanno adattarsi alla società che cambia intorno a loro. Maddalena, vedova con tre figli, è una figura dominante, determinata a proteggere la sua famiglia e a difendere la sua terra dagli intrighi e dalle minacce esterne. Il romanzo esplora le dinamiche familiari, le tensioni sociali e le tradizioni rurali della Sardegna. Maddalena incarna un senso di indipendenza e di ribellione contro…mehr

Produktbeschreibung
"Canne al vento" valse a Grazia Deledda il Premio Nobel per la Letteratura nel 1926. Un ritratto di un piccolo paese della Sardegna orientale in cui le dame Pintor appartenenti alla passata nobiltà terriera non sanno adattarsi alla società che cambia intorno a loro. Maddalena, vedova con tre figli, è una figura dominante, determinata a proteggere la sua famiglia e a difendere la sua terra dagli intrighi e dalle minacce esterne. Il romanzo esplora le dinamiche familiari, le tensioni sociali e le tradizioni rurali della Sardegna. Maddalena incarna un senso di indipendenza e di ribellione contro le norme sociali dell'epoca. La sua forza interiore e la sua lotta per la sopravvivenza diventano temi centrali della storia. Si tratta di un romanzo di carattere realista che mette in luce la durezza della vita nella Sardegna rurale e offre uno sguardo profondo sulle dinamiche sociali e familiari dell'epoca. Grazia Deledda ha creato un'opera che celebra la resilienza e la determinazione delle donne sarde, mentre affronta temi universali come l'isolamento, la tradizione e la lotta per la libertà (Aonia edizioni).
Autorenporträt
Grazia Deledda nasce a Nuoro nel 1871, in una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Interrotti gli studi precocemente, la giovane Grazia approfondisce da autodidatta la sua passione per la letteratura, giungendo a pubblicare alcuni suoi racconti sulla rivista L¿Ultima Moda, a soli 19 anni. Nel 1900 si trasferisce a Roma con il marito, conosciuto a Cagliari l¿anno prima: rimarrà nella città fino alla morte, avvenuta nel 1936. E¿ proprio nella capitale che i suoi capolavori vedono la luce: Elias Portolu (1903), Cenere (1904), L¿Edera (1908), L¿incendio nell¿oliveto (1918), Il segreto di un uomo solitario (1914), Canne al vento (1913), Marianna Sirca (1915), Il Dio dei viventi (1922), e infine Cosima, pubblicato postumo. Ma è il 1926 a rappresentare una data significativa per la scrittrice, chiamata a ritirare il premio Nobel per la letteratura: Grazia Deledda, prima donna a ricevere tale onorificenza, fu premiata per la sua prosa idealisticamente ispirata che con chiarezza plastica dipinge la vita della sua isola nativa e con profondità e simpatia si confronta con i problemi umani in generale.