Il seguente testo tratta un concetto essenziale in quest'epoca di globalizzazione e catastrofi planetarie: il capitalismo virtuale. E dove quest'ultimo è stato possibile grazie al www che ha aperto uno spazio dominato da dispositivi elettronici, algoritmi e iperconnettività 24/7, che ha innescato la costruzione di una distribuzione politica (nomos) in cui si visualizza ciò che Deleuze - in modo visionario - chiamerebbe società aperte di controllo. All'interno di questo crocevia di controllo appare un fenomeno guidato da una politica globale di capitalismo che è capace di monetizzare i nostri desideri, gusti, passioni, dati, ecc. attraverso i click che lasciamo sul www. Così, il capitalismo virtuale è un experimentum mundi che si è intromesso nella parte privata delle nostre vite e dove si pone la domanda: Quali tipi di spazi creativi sono possibili in questa ipercomplessità planetaria?
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