La violenza domestica si riferisce ad abusi fisici, sessuali, psicologici ed economici subiti in una relazione intima a causa di una struttura di potere ineguale tra uomini e donne. Spesso non viene denunciata a causa dello stigma sociale, dell'incertezza della sicurezza e della mancanza di risposte adeguate da parte delle istituzioni che dovrebbero proteggerle. I dati su questo tema sono scarsi, poiché esistono pochissimi studi sull'argomento. La Cellula centrale di polizia femminile ha registrato 4.019 casi di violenza domestica tra il 2000 e il 2006 d.C. Un livello più alto di violenza domestica contro le donne esiste anche nelle famiglie urbane e con un alto livello di istruzione, perché a queste ultime vengono insegnati i loro doveri ma non i loro diritti, per cui chi decide di farsi avanti chiedendo giustizia si trova di fronte a un compito arduo. Esistono più di 150 disposizioni legali discriminatorie nei confronti delle donne che negano loro di godere di pari diritti all'interno della legge e di essere protette dalla violenza da parte delle famiglie, delle comunità e dello Stato. Alle donne vengono così negati i diritti umani più fondamentali: vita, libertà, integrità fisica e dignità della persona. Le organizzazioni femminili e i gruppi di madri nelle aree rurali hanno iniziato a reagire attraverso azioni sociali e proteste di massa.