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Aonia edizioni. L'espressione "Cavalleria rusticana" richiama d'impulso alla mente un'opera lirica di successo alla quale si associano automaticamente i nomi di Giovanni Verga, per il soggetto, e di Pietro Mascagni, per la musica. Il "legame mentale", in realtà, nasconde una "separazione" che fu quanto mai netta e diede vita ad una accanita vertenza giudiziaria che contrappose per molti anni, e con molto accanimento, i due grandi artisti. All'origine di tutto c'è la novella "Cavalleria rusticana" che Giovanni Verga scrisse a Milano nell'inverno del 1879 (mentre già lavorava al romanzo "I…mehr

Produktbeschreibung
Aonia edizioni. L'espressione "Cavalleria rusticana" richiama d'impulso alla mente un'opera lirica di successo alla quale si associano automaticamente i nomi di Giovanni Verga, per il soggetto, e di Pietro Mascagni, per la musica. Il "legame mentale", in realtà, nasconde una "separazione" che fu quanto mai netta e diede vita ad una accanita vertenza giudiziaria che contrappose per molti anni, e con molto accanimento, i due grandi artisti. All'origine di tutto c'è la novella "Cavalleria rusticana" che Giovanni Verga scrisse a Milano nell'inverno del 1879 (mentre già lavorava al romanzo "I Malavoglia") e che venne pubblicata per la prima volta l'8 marzo del 1880 sulla rivista "Fanfulla della Domenica". La novella raccontava in poche pagine di grande "realismo" espressivo la conclusione tragica della passione di un giovane siciliano, Turiddu Macca, per una bella compaesana, Lola...
Autorenporträt
Giovanni Verga (Catania 1840 - 1922), scrittore e drammaturgo, è considerato il maggior esponente della corrente letteraria del Verismo. Trasferitosi a Firenze nel 1865 compose i suoi primi romanzi. Successivamente a Milano frequentò l'ambiente degli Scapigliati, rappresentando in modo fortemente critico il mondo aristocratico-borghese. In seguito alla scoperta del naturalismo francese matura la sua svolta decisiva verso il verismo che sarà segnato dai racconti e dai romanzi di ambiente siciliano. Lo scrittore crede nel progresso ma si interessa ai vinti e ai deboli; la sua è una visione della vita tragicamente pessimistica che si pone in antitesi con l'ottimismo imperante nei suoi tempi. Rappresenta un mondo di primitivi in lotta con il destino avverso cui inesorabilmente soccombono quando si staccano dalla religione, dalla famiglia e dal lavoro.