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La chia (Salvia hispanica L.) è un seme originario del Messico meridionale e del Guatemala settentrionale. La chia, insieme al mais, ai fagioli e all'amaranto, era una coltura importante per le civiltà precolombiane delle Americhe, ma oggi ha riacquistato interesse alimentare grazie al suo alto valore nutrizionale, in quanto fonte di acidi grassi Omega-3, proteine, antiossidanti e fibre solubili e insolubili. La chia, come altri cereali, deve essere conservata per essere utilizzata al momento opportuno. Tuttavia, è stato dimostrato che una cattiva conservazione di cereali e semi porta a un…mehr

Produktbeschreibung
La chia (Salvia hispanica L.) è un seme originario del Messico meridionale e del Guatemala settentrionale. La chia, insieme al mais, ai fagioli e all'amaranto, era una coltura importante per le civiltà precolombiane delle Americhe, ma oggi ha riacquistato interesse alimentare grazie al suo alto valore nutrizionale, in quanto fonte di acidi grassi Omega-3, proteine, antiossidanti e fibre solubili e insolubili. La chia, come altri cereali, deve essere conservata per essere utilizzata al momento opportuno. Tuttavia, è stato dimostrato che una cattiva conservazione di cereali e semi porta a un graduale deterioramento e alla perdita di qualità sanitaria, alimentare e agricola. La perdita di qualità nutrizionale causata dalla cattiva conservazione è stata studiata in altri cereali come i fagioli e l'amaranto, ma non è stata studiata per la chia. Per questo motivo, in questo lavoro ci proponiamo di studiare l'effetto di una conservazione inadeguata dei semi di chia sulla loro qualità nutrizionale.
Autorenporträt
Enrique Martinez Manrique ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze presso l'Università Nazionale Autonoma del Messico, professore ordinario presso il FES-Cuautitlán (UNAM), docente di alimentazione, conduce ricerche in fisiologia, biochimica e chimica dei cereali e dei semi, ha presentato i suoi lavori a conferenze e pubblicato su riviste nazionali e internazionali.