Pubblicati per la prima volta nel 1913 e 1914 in questi saggi Mitchell Innes mirava a confutare le tesi che all'epoca, ma in forme diverse anche oggi, formano il sapere consolidato in tema di moneta. La tesi, cioè, secondo cui il denaro è una merce, che deriva il suo valore di scambio dal valore del metallo incorporato, e che il credito è solo un titolo sviluppatosi successivamente. L'autore mira a rovesciare interamente queste posizioni. Per Innes il denaro è essenzialmente credito, un rapporto di debito/credito di cui anche la moneta metallica è solo un attestato di una forma particolare, sviluppatasi posteriormente al credito e che non deriva il suo valore dal materiale di cui è fatta. La tesi di Mitchell Innes è che il valore della moneta deriva dal fatto che chi la emette è obbligato a riceverla indietro in cambio di un pagamento, e che, dunque, ciò che dà in prima istanza valore ad un credito è il fatto che chi emette moneta si indebita ed è dunque obbligato ad accettare indietro il proprio pagherò. Tesi che verrà ripresa e sviluppata ampiamente in epoca recente dalla Teoria della moneta moderna, di cui offriamo nel libro una significativa esposizione.