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La maggior parte delle chiese ben consolidate in Kenya affonda le sue radici nel primo lavoro missionario, quando gli europei si interessarono per la prima volta alla zona e videro l'opportunità di predicare a un nuovo popolo. In Kenya ci sono più di 4.000 chiese registrate, appartenenti a un'innumerevole varietà di denominazioni. Possono spaziare da chiese molto mainstream a chiese evangeliche e gospel meno conosciute. Le chiese in Kenya sono prevalentemente cristiane, sebbene esistano molte denominazioni e congregazioni diverse all'interno della popolazione. Complessivamente, più di tre quarti della popolazione si identifica come cristiana (protestante o cattolica). All'inizio, la missione cattolica romana in Africa orientale è stata avviata dalla Congregazione francese dello Spirito Santo tra gli ex schiavi di Reunion. L'iniziativa fu presa dal vescovo Maupoint, che stabilì una stazione permanente a Zanzibar nel 1863, con due sacerdoti, Anthony Homier e Edward Baur, e due fratelli. Al culmine dell'abolizione della tratta degli schiavi, la Congregazione si recò sulla terraferma a Bagamoyo, dove stabilì un'altra stazione che servì come villaggio di reinsediamento per gli schiavi liberati.
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