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È convinzione dell'autore di questo libro che la comprensione autentica di un testo filosofico non sia data da una lettura presuntivamente obbiettiva, neutra, notarile, che controlla che non vi siano errori di forma, ma dalla partecipazione del lettore ai problemi proposti dal filosofo e dunque, possibilmente, dal tentativo di intervenire egli stesso nel dibattito. Da questa convinzione nasce questa delineazione dei temi più significativi della posizione di David Hume, preceduta da un cenno introduttivo relativo a Locke e Berkeley che espone le premesse oltre che anticipare le differenze…mehr

Produktbeschreibung
È convinzione dell'autore di questo libro che la comprensione autentica di un testo filosofico non sia data da una lettura presuntivamente obbiettiva, neutra, notarile, che controlla che non vi siano errori di forma, ma dalla partecipazione del lettore ai problemi proposti dal filosofo e dunque, possibilmente, dal tentativo di intervenire egli stesso nel dibattito. Da questa convinzione nasce questa delineazione dei temi più significativi della posizione di David Hume, preceduta da un cenno introduttivo relativo a Locke e Berkeley che espone le premesse oltre che anticipare le differenze rispetto all'empirismo humeano. Ne risulta una esposizione particolarmente limpida, nella quale vi sono anche scelte interpretative importanti e ben motivate, come quella di far prevalentemente riferimento al "Trattato sulla natura umana", piuttosto che alle "Ricerche". Questi commenti si chiudono con un confronto con le posizioni sostenute da Michotte nell'ambito della psicologia della forma.