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"Come le luci del penitenziario si smorzano quando viene accesa la corrente per la sedia elettrica, così trema il nostro cuore davanti a un suicidio, perché non vi è una sola morte volontaria per la quale l'intera società non sia da biasimare" Cyril Connolly, 1944. Il suicidio nel passato come ai giorni nostri è sempre stato un argomento del quale non si parlava, o se lo si faceva, sempre sottovoce poiché considerato disonorevole dall'intera società. Il primo a parlarne fu il sociologo francese E.Durkheim nel 1896 nella sua opera "Il suicidio" che cercò di studiare il fenomeno in maniera…mehr

Produktbeschreibung
"Come le luci del penitenziario si smorzano quando viene accesa la corrente per la sedia elettrica, così trema il nostro cuore davanti a un suicidio, perché non vi è una sola morte volontaria per la quale l'intera società non sia da biasimare" Cyril Connolly, 1944. Il suicidio nel passato come ai giorni nostri è sempre stato un argomento del quale non si parlava, o se lo si faceva, sempre sottovoce poiché considerato disonorevole dall'intera società. Il primo a parlarne fu il sociologo francese E.Durkheim nel 1896 nella sua opera "Il suicidio" che cercò di studiare il fenomeno in maniera scientifica; nella seconda parte del mio trattato invece parleremo della situazione all'interno della società giapponese (dai samurai fino al suicidio giovanile odierno).
Autorenporträt
Nata e cresciuta nel vercellese. Dopo il conseguimento del diploma in scienze sociali si laurea in Lettere e Filosofia presso la facoltà di Torino con la tesi:"Comprendere il suicidio.Prospettive teoriche e comparative: il caso del Giappone".