Sebbene il melograno sia tradizionalmente utilizzato nella dieta di molti paesi, gli studi scientifici sul suo potenziale salutistico sono recenti. La parte più utilizzata della pianta è il frutto, soprattutto la scorza, mentre gli studi sulle foglie e sui fiori sono praticamente rari. L'obiettivo del nostro studio è valorizzare i resti non sfruttabili del melograno (Punica granatum).Il lavoro è strutturato in quattro (04) parti: uno studio etnobotanico, uno studio botanico, uno studio fitochimico seguito da una valutazione dell'attività antiossidante. Siamo riusciti a identificare e quantificare 16 composti fenolici. Questi composti hanno una distribuzione qualitativa e quantitativa diversa tra i 4 farmaci. Il frutto (buccia e succo) è un'importante fonte di polifenoli e flavonoidi, ma l'analisi qualitativa mostra che le foglie e i fiori sono più ricchi di questi composti. Tutte le droghe del melograno hanno espresso una significativa attività antiossidante, ma l'infuso di foglie e il decotto di fiori sono stati i più notevoli e più importanti dell'acido ascorbico.