Di fronte all'egemonia dei monopoli della comunicazione, che storicamente hanno reso invisibili i problemi dei settori popolari in Ecuador e nella regione, dalla metà degli anni Cinquanta in America Latina hanno preso forma espressioni eterogenee di comunicazione popolare e alternativa con l'obiettivo di contestare il discorso dominante. Attualmente, è necessario costruire nuovi processi comunicativi legati alle dinamiche di azione collettiva e di organizzazione dei diversi attori sociali. In questo contesto, nel 2016 è emersa la proposta della Rete dei Portavoce Popolari di Quito (RVPQ), che propone la creazione di spazi di comunicazione e integra i giovani delle parrocchie rurali della capitale in processi di comunicazione alternativi che si costituiscono come strumenti di empowerment collettivo. Questo progetto si propone di innovare concettualmente rendendo più complessa l'analisi della comunicazione popolare in Ecuador e la sua relazione con i contesti rurali e i processi organizzativi giovanili.