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Questo è il primo studio di questo tipo sui costi socio-economici del terrorismo sulle esportazioni del Pakistan. Viene presentata l'anatomia dei costi sociali sostenuti dal Pakistan nel periodo 2006-2009, un periodo di intensificazione della Guerra al Terrore (WOT) nel Paese. Lo studio evidenzia gli attacchi terroristici per numero, tipo, ubicazione e periodicità, compresi gli attacchi alle scuole e gli spostamenti interni della popolazione. Lo studio descrive in dettaglio l'andamento degli indicatori macroeconomici nel periodo 2001-09. L'impatto del WOT sulle esportazioni pakistane è…mehr

Produktbeschreibung
Questo è il primo studio di questo tipo sui costi socio-economici del terrorismo sulle esportazioni del Pakistan. Viene presentata l'anatomia dei costi sociali sostenuti dal Pakistan nel periodo 2006-2009, un periodo di intensificazione della Guerra al Terrore (WOT) nel Paese. Lo studio evidenzia gli attacchi terroristici per numero, tipo, ubicazione e periodicità, compresi gli attacchi alle scuole e gli spostamenti interni della popolazione. Lo studio descrive in dettaglio l'andamento degli indicatori macroeconomici nel periodo 2001-09. L'impatto del WOT sulle esportazioni pakistane è analizzato all'interno di un quadro interconnesso e interdipendente che identifica vari meccanismi di trasmissione degli aumenti dei costi di produzione e non di produzione nel ciclo di esportazione. Infine, la perdita di proventi da esportazione dovuta ad attacchi terroristici è quantificata utilizzando tecniche di stima econometrica a equazione unica, ovvero modelli di regressione e di correzione degli errori vettoriali. Nel corso del 2006-2008, il Pakistan ha perso proventi da esportazione nell'ordine di 29,1-36,2 miliardi di dollari a causa della sua quota in calo sui mercati mondiali.
Autorenporträt
Dawood Mamoon a été directeur du Bureau de la recherche, de l'innovation et de la commercialisation (ORIC) à l'Institut Ghulam Ishaq Khan (GIK), la principale université d'ingénierie du Pakistan, de 2020 à 2022. Il a été professeur d'économie à l'Université de gestion et de technologie (UMT), qui figure parmi les 500 meilleures universités du monde.