Costruzione e "decostruzione" del neologismo "co-colonização".
Una rilettura storica degli eventi in Brasile (1570-1694)
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Questo articolo si propone di realizzare uno studio critico della "co-colonização" di Gilberto Freyre. Prendendo in esame il periodo coloniale e analizzando gli eventi legati alla tratta degli schiavi e alla schiavitù, si cerca di evidenziare la portata socio-storica peggiorativa dell'uso di questo neologismo quando si tratta di qualificare l'influenza esercitata dallo schiavo nero africano in Brasile. L'approccio teorico di Pierre Bourdieu nella Teoria dei Campi e dei Capitali rivela la costruzione di questo neologismo, dimostrando che nonostante la sua situazione dominata, lo schiavo nero...
Questo articolo si propone di realizzare uno studio critico della "co-colonização" di Gilberto Freyre. Prendendo in esame il periodo coloniale e analizzando gli eventi legati alla tratta degli schiavi e alla schiavitù, si cerca di evidenziare la portata socio-storica peggiorativa dell'uso di questo neologismo quando si tratta di qualificare l'influenza esercitata dallo schiavo nero africano in Brasile. L'approccio teorico di Pierre Bourdieu nella Teoria dei Campi e dei Capitali rivela la costruzione di questo neologismo, dimostrando che nonostante la sua situazione dominata, lo schiavo nero raggiunse monopoli in molti campi di potere prima del colon. Tuttavia, l'approccio di Jacques Derrida alla "decostruzione" propone una rilettura storica dei fatti e lo studio decostruttivo portato negli scritti di alcuni studiosi trasmette un discorso di colpa sulla presunta influenza "nefasta" dell'uomo nero in Brasile. L'analisi di questo neologismo ci permette di evidenziare due ambiti socio-storici distinti e ambigui: la valorizzazione dell'identità africana in Brasile e l'incriminazione del negro in molti difetti psicobiologici e psicosociali presenti in Brasile.
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