La crisi dell' Europa e la via per rifondarla in uno scritto profetico del 1934 di Alfred Rosenberg. Oggi la figura di Rosenberg è tabù, ma i tabù non hanno mai favorito lo sviluppo culturale. Segnaliamo un piccolo evento editoriale: un libro che ritorna dal passato: viene qui pubblicato per la prima volta in forma integrale "Krisis und Neubau Europas." di Alfred Rosenberg. Le tesi espresse sono di forte attualità, oggi più di ieri: " Chi dunque pensa sul serio ad un' Europa che sia unità organica di una forte molteplicità e non una grossolana addizione, deve riconoscere i quattro grandi nazionalismi come dati a noi dal destino; e quindi aspirare che essi realizzino tutta la forza irradiante dai loro nuclei vitali. La distruzione di uno dei qualsiasi di tali centri per opera di una qualunque potenza non avrebbe per effetto alcuna " Europa", ma produrrebbe un caos, nel quale anche gli altri centri della civiltà verrebbero a perire. Solo su una molteplicità spirituale, da non mai deprimere, può sorgere un'unità europea sotto la quale i piccoli popoli potrebbero egualmente svolgere la loro esistenza entro il suo territorio. Ma anche solo allora questa unità potrà manifestarsi come tale, di fronte agli altri continenti e alle altre razze. Se questo non riesce, allora corriamo tutti il rischio di subire il destino di Sparta e di Atene. Ma la colpa di questo destino sarà stata nostra e quindi ce lo saremo meritato". Un testo profetico che che è possibile leggere solo oggi, dopo quasi 80 anni di censura " democratica" fondata sulle forche di Norimberga. Questa è la " democrazia" che abbiamo guadagnato dalla sconfitta della seconda guerra mondiale: siete sicuri di avere fatto un "buon affare" ?
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