L'amministrazione della giustizia è un atto umano e quindi soggetto a errori che diventano assoluti a causa dell'inamovibilità che caratterizza la res judicata, ma, in uno stato sociale di diritto, questi errori devono essere corretti attraverso l'azione di revisione, che funziona come uno strumento che contribuisce al prevalere della giustizia reale e non apparente. La revisione è coperta da requisiti sostanziali e formali che rendono la sua analisi complessa, quindi, questo articolo spiegherà questi requisiti sostanziali e formali alla luce dei criteri giurisprudenziali emessi dalla Camera Penale della Corte Suprema di Giustizia nella coorte 2004-2014, e quindi, conoscere la sua portata per un uso corretto.