Ragione, intuizione e opere d'amore: partendo dal pessimismo metafisico e con una chiara attenzione alla metafisica del bello, presa contemporaneamente come punto di partenza e come sfondo, questo libro concretizza una comprensione unificante delle nozioni di valore di verità e di libertà. Attraverso il riconoscimento della musica come modalità privilegiata di accesso e comunicazione della realtà (das Ding an sicht), si dispiega la possibilità e il come di una conoscenza immediata e atemporale, che presuppone un'epistemologia geniale che estrapola il vecchio quadrato logico e lo scientismo, pietrificato nel paradigma di soggetto e oggetto mediato dalla comprensione. Tuttavia, per portare avanti la critica poetica sono necessari dei neologismi, soprattutto la mysthesis-mystéthica e la metacantica. In questo modo, invece di perpetuare il vecchio dualismo tridimensionale, l'audacia stilistica dell'autore ci suggerisce una nuova interpretazione cosmologica, sollevata dall'estetica intuitiva, e che propone la pentadimensionalità come nuovo paradigma contemporaneo della conoscenza, accusando il necessario ridimensionamento dei vecchi postulati tradizionalisti, dalla dialogica-dialettica-epistemica imbricata nella metaquantica.