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L'articolo 13 della Costituzione nazionale riconosce il diritto all'uguaglianza e alla non discriminazione come diritto fondamentale. La discriminazione è un crimine che colpisce gravemente i diritti umani delle persone ed è intimamente legata alla disuguaglianza e all'ingiustizia sociale, in modo tale da impedire l'accesso a beni e servizi nella quantità e qualità necessarie a soddisfare i loro bisogni specifici, data la loro condizione di vulnerabilità. In questo ordine di idee, è necessario applicare l'approccio differenziale alle azioni dello Stato per garantire un'uguaglianza reale ed…mehr

Produktbeschreibung
L'articolo 13 della Costituzione nazionale riconosce il diritto all'uguaglianza e alla non discriminazione come diritto fondamentale. La discriminazione è un crimine che colpisce gravemente i diritti umani delle persone ed è intimamente legata alla disuguaglianza e all'ingiustizia sociale, in modo tale da impedire l'accesso a beni e servizi nella quantità e qualità necessarie a soddisfare i loro bisogni specifici, data la loro condizione di vulnerabilità. In questo ordine di idee, è necessario applicare l'approccio differenziale alle azioni dello Stato per garantire un'uguaglianza reale ed effettiva. Affinché questo obiettivo diventi realtà, è necessaria la collaborazione di tutti i funzionari pubblici. Il riconoscimento della qualità degli attori come garanti del diritto all'uguaglianza e della garanzia di non discriminazione nella pubblica amministrazione è fondamentale per lo sviluppo di società più eque.
Autorenporträt
TANIA MARTINEZ: Avvocato, specialista in Diritto del Lavoro e della Sicurezza, Master in Diritto Processuale e docente presso il Dipartimento di Diritto e Scienze Sociali dell'Università di Sucre. MARGARITA JAIMES: Avvocato, specialista in Diritti Umani e dottoranda in Politica e Governo. CLAUDIA ARRUBLA: Master in Educazione.