Una sorta di "compendio", a volo d'uccello, su quello che è stato un vero e proprio terremoto che ha rivoluzionato i rapporti e l'interazione tra gli umani: dai caratteri stampa mobili di Gutemberg ai "mobile" di Apple. L'irruzione dei "social" (Facebook, Istagram), sulla scena politica, culturale ed economica mondiale, i cambiamenti determinati negli stili di vita, nelle tendenze e nelle relazioni sociali e lo scardinamento da essi prodotti nell'utilizzo delle informazioni, ha modificato la vita di milioni di uomini. Il pensionamento della carta stampata e del mezzo televisivo, il declino degli "opinion leader", ma anche i rischi e pericoli che derivano dalla propalazione di "fake news", che l'uso e abuso delle nuove tecnologie determinano sulla qualità di vita delle popolazioni, hanno prodotto una nuova "classe" di quelli che nel secolo scorso erano definiti "padroni del vapore" (i nomi li conosciamo tutti). Marshall McLuhan , ripeteva nei suoi scritti e discorsi che "il mezzo è il messaggio" e cioè che è importante studiare i media non tanto in base ai contenuti, ma in base ai criteri strutturali con cui organizzano la comunicazione. Con l'elaborazione, poi, della nozione di "villaggio globale", lo studioso canadese, rileva come, grazie ai nuovi media, il mondo sia destinato a divenire più piccolo e le distanze fisiche e culturali a ridursi notevolmente.
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