Antonio Siega, "marittimo" triestino dei primi del secolo scorso , ci racconta nel suo diario la storia della sua lunga crociera di 22 mila miglia , che lo portò da Pola a Nagasaki a bordo di una nave della marina da guerra austroungarica. Il suo non è un racconto di mare vero e proprio ma piuttosto un diario di viaggio, del viaggio della vita, dove narra di eventi occorsi e incontri fatti , evidenziandone gli aspetti d'umanità. Fu Mauro , suo nipote e nostro collega , ad affidarmi il diario , chiedendomi di valorizzarlo . E questo ho cercato di fare, ritenendo preferibile limitarmi a tratteggiare i contorni tecnici e sociali della sua storia e dei tempi in cui essa si è sviluppata, lasciando libero il lettore di esplorarne i risvolti e godere della spontanea semplicità del suo racconto . Ringrazio gli amici Lucio e Patrizia per il supporto che mi hanno dato in quest' impresa.