Il Culto del Sé consolida la ricchezza e la vitalità di tutta una letteratura maghrebina, sia maschile che femminile, poiché le autrici Rachida Yacoubi, Fatna El Bouih e Rajae Benchemsi hanno lavorato duramente in una costante creazione della parola, avendo come fine lo svelamento di ciò che per molto tempo non abbiamo osato rivelare. Lo studio del confino e dell'erranza emancipatrice attraverso le narrazioni che costituiscono il nostro corpus, ci ha permesso di vivere con ognuna di esse, registri di tragedia e anche di polemica. Questa diversità nella ricezione delle loro narrazioni contribuisce ad aprire piste di ricerca in varie discipline come la sociologia, la psicoanalisi e l'antropologia, data la ricchezza dei temi trattati nei loro testi.