24,99 €
inkl. MwSt.

Versandfertig in 6-10 Tagen
  • Broschiertes Buch

La scarsa propensione alle riforme da parte delle élite in Italia è anche lo specchio di una società che nella sua maggioranza propende a lasciare le cose come sono, a spuntarla sono sempre quelli che hanno la testa piena di formule luminose. E non è facile cambiare perché, tra i tanti pregi, il liberalismo porta dentro di sé una specifica e drammatica conseguenza: la libertà individuale, una volta posta al centro della società civile, tende d'istinto a respingere ogni limitazione, confligge da subito con la politica e le sue decisioni inquanto riducono i diritti di scelta. Ogni provvedimento…mehr

Produktbeschreibung
La scarsa propensione alle riforme da parte delle élite in Italia è anche lo specchio di una società che nella sua maggioranza propende a lasciare le cose come sono, a spuntarla sono sempre quelli che hanno la testa piena di formule luminose. E non è facile cambiare perché, tra i tanti pregi, il liberalismo porta dentro di sé una specifica e drammatica conseguenza: la libertà individuale, una volta posta al centro della società civile, tende d'istinto a respingere ogni limitazione, confligge da subito con la politica e le sue decisioni inquanto riducono i diritti di scelta. Ogni provvedimento è una limitazione della libertà assoluta. I diritti dell'uomo avevano il fine di difendere l'eguaglianza e la libertà assieme alla fraternità, non negavano la tragicità della vita umana, ma una loro interpretazione apolitica può finire per vedere come nemica ogni forma pratica di delega, può rifiutarsi di scorgere un nemico anche dove si manifestino volontà distruttive. Ci rifiutiamo di credere che il margine di gioco concesso all'azione del nostro desiderio è scarso.
Autorenporträt
PIERO PAGNOTTA (Roma 1948), laurea in Filosofia, carriera manageriale alla Lega Nazionale delle Cooperative, Honeywell, Olivetti, Istituto Romano Formazione Imprenditoriale, docente dal 2007 al 2013 di Filosofia del Management presso la facoltà di Filosofia della Sapienza di Roma, è un collaboratore della rivista Mondoperaio.