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Il testo di Beccaria rappresenta ancora oggi un faro per chi svolge un ruolo attivo nel funzionamento della macchina giudiziaria in quanto consente al giurista di tenere ben saldi e a portata di mano alcuni principi di giustizia fondamentali affinché l'azione penale sia esercitata in modo corretto, senza abusi, e la pena sia applicata in modo proporzionato al reato perseguito. Tra i capisaldi che Beccaria ha contribuito ad infondere nella nostra cultura giuridica troviamo la contrarietà alla pena di morte e alla tortura, la certezza della pena, la proporzionalità della pena, la prescrizione,…mehr

Produktbeschreibung
Il testo di Beccaria rappresenta ancora oggi un faro per chi svolge un ruolo attivo nel funzionamento della macchina giudiziaria in quanto consente al giurista di tenere ben saldi e a portata di mano alcuni principi di giustizia fondamentali affinché l'azione penale sia esercitata in modo corretto, senza abusi, e la pena sia applicata in modo proporzionato al reato perseguito. Tra i capisaldi che Beccaria ha contribuito ad infondere nella nostra cultura giuridica troviamo la contrarietà alla pena di morte e alla tortura, la certezza della pena, la proporzionalità della pena, la prescrizione, l'accertamento della verità, il ricorso limitato alla carcerazione preventiva, la chiarezza delle leggi. Per il carattere rivoluzionario e innovativo delle idee contenute, la prima edizione di questo saggio, avvenuta nel 1764, fu messa all'indice dei libri proibiti nel 1766. L'introduzione è di Salvatore Primiceri.
Autorenporträt
Cesare Beccaria è stato un giurista e filosofo italiano del Settecento, noto per il suo contributo alla riforma del sistema penale. Nato a Milano nel 1738 e morto nel 1794, ha studiato giurisprudenza all'Università di Pavia e ha iniziato la sua carriera come avvocato, ma ha presto abbandonato questa professione per dedicarsi alla scrittura e alla filosofia. Ha fatto parte di un gruppo di intellettuali illuminati a Milano (Accademia dei Pugni) e ha lavorato per promuovere idee di progresso e di uguaglianza sociale. Il suo lavoro più importante è stato il saggio "Dei delitti e delle pene", pubblicato nel 1764, in cui criticava la crudeltà e la disumanità della pena di morte e della tortura, e proponeva un sistema di punizione basato sulla rieducazione e sulla prevenzione del crimine. Il suo lavoro ha contribuito a far cambiare l'opinione pubblica su questi temi e ha influenzato le riforme giuridiche in tutta Europa e in America.