"Dei delitti e delle pene" è un saggio scritto da Cesare Beccaria nel 1764 che esplora la natura dei delitti e delle pene in uso all'epoca. Beccaria propone un approccio illuminista alla questione, sostenendo che le leggi e le pene devono essere riformate per rendere la società più giusta ed equa. Egli sostiene che le pene devono avere un effetto deterrente sui crimini e devono essere proporzionali al crimine commesso. Egli sostiene anche che le pene devono essere utilizzate per riabilitare i criminali, invece di semplicemente punirli. Il saggio ha avuto un'ampia influenza sulla pensiero giuridico e politico, sia in Italia che in Europa e America. Contiene una Prefazione di Francesco Ginesu (Aonia edizioni).
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