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Il Carme nacque come reazione all'editto napoleonico di Saint-Cloud che imponeva l'edificazione fuori le mura cittadine dei cimiteri e l'uniformità delle sepolture. Il Foscolo nel suo testo pone però in questione l'idea di fondo dell'editto, rivalutando con maestria poetica le antiche tradizioni funebri e l'importanza del sepolcro come mediazione e rapporto con i defunti. Della presente edizione illustrata sono stati realizzati 103 esemplari aventi la stessa tiratura della prima edizione avvenuta a Brescia nel 1807. Questi esemplari numerati sono stati realizzati con carta riciclata e copertina di cartone color avana.…mehr

Produktbeschreibung
Il Carme nacque come reazione all'editto napoleonico di Saint-Cloud che imponeva l'edificazione fuori le mura cittadine dei cimiteri e l'uniformità delle sepolture. Il Foscolo nel suo testo pone però in questione l'idea di fondo dell'editto, rivalutando con maestria poetica le antiche tradizioni funebri e l'importanza del sepolcro come mediazione e rapporto con i defunti. Della presente edizione illustrata sono stati realizzati 103 esemplari aventi la stessa tiratura della prima edizione avvenuta a Brescia nel 1807. Questi esemplari numerati sono stati realizzati con carta riciclata e copertina di cartone color avana.
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Autorenporträt
Niccolò Foscolo (1778-1827) nasce nell'isola ionica di Zante. Trasferitosi da Spalato a Venezia, assisterà personalmente alla caduta della millenaria Serenissima Repubblica. Muovendosi fra i salotti letterari e le biblioteche, Ugo - come sceglie di farsi chiamare - si interessa ben presto alla politica, restando profondamente deluso dal Trattato di Campoformio, con cui Napoleone cede Venezia agli austriaci. Ciononostante, animato da fermi ideali repubblicani, si arruola volontario nelle armate rivoluzionarie, combattendo sul Trebbia e a Genova. Considerato uno dei capostipiti italiani del classicismo e del romanticismo, è autore di opere fondamentali della letteratura nostrana, sia in versi che in prosa: dal romanzo "Le ultime lettere di Jacopo Ortis" alla tragedia "Tieste". Perseguitato dalla polizia asburgica, morirà, esule e povero, a Londra. Le sue ceneri saranno traslate a Firenze, nel 1871, in ossequio al suo celeberrimo carme "Dei Sepolcri".