Questo libro esamina i principali punti di disaccordo tra gli economisti Milton Friedman e Paul Davidson riguardo al ruolo della moneta e alla conduzione delle loro politiche monetarie. Il punto di partenza di questa analisi è l'affascinante dibattito tra gli autori che si svolse all'inizio degli anni Settanta sul quadro teorico sviluppato da Friedman, che prometteva di risolvere una volta per tutte ogni conflitto tra economisti classici e "keynesiani". Sebbene l'obiettivo del monetarista fosse quello di eliminare queste differenze, esse divennero ancora più evidenti a seguito del dibattito diretto tra gli autori, rendendo chiaro che un consenso tra loro secondo le linee presentate dal dibattito non sarebbe stato possibile. In questo senso, il libro propone un metodo alternativo per risolvere questa "disputa" presentando l'argomentazione di Sheila Dow, che suggerisce che le differenze tra gli economisti sono il risultato delle loro diverse posizioni metodologiche, che riflettono implicitamente le diverse "visioni del mondo" degli autori. Queste differenze metodologiche sono quindi la chiave per capire come Friedman e Davidson siano riusciti a ottenere risultati così contrastanti sulla moneta.