L'intersezione fra diversi ambiti del pensiero, in primis filosofia e antropologia, psicologia e neuroscienze, ha portato alla nascita del cognitivismo e gettato le basi dell'ipotesi che i rapporti interattivi fra gli individui siano determinati essenzialmente dal tipo di comunicazione che essi instaurano l'uno con l'altro. In questa ottica ogni comportamento sintomatico può essere inteso come il risultato di errori di trasmissione linguistica e frutto dei disturbi di comunicazione fra gli individui, osservati nel loro darsi al mondo in modo non verbale. Laddove la comunicazione patologica dimostra la propria responsabilità nell'interazione malsana fra gli individui, giustificando l'alterazione della "Condition Humaine" e l'insorgere della malattia, l'amore e il linguaggio terapeutico possono far saltare tale dis-equilibrio e ristabilire, attraverso una catartica ristrutturazione, un'efficace e sana comunicazione propedeutica al cambiamento. Guarire, allora, significherà accettare e rinforzare gli atteggiamenti sani e funzionali, disconoscendo e fronteggiando i condizionamenti di sempre, attraverso la mutazione relazionale.