Questo libro esamina le prove presentate in Gali e Gertler (1999) per stabilire se la Curva di Phillips neokeynesiana descriva adeguatamente le dinamiche dell'inflazione statunitense. Stimando la Nuova Curva di Phillips keynesiana attraverso il Metodo dei Momenti Generalizzati (GMM), questo lavoro rileva la mancanza di una sufficiente "inerzia dell'inflazione" per dimostrare la necessità della Curva ibrida e considera la Curva puramente prospettica più adatta ad essere associata all'attuale contesto inflazionistico statunitense. L'analisi ritiene che l'uso delle variabili dell'Output Gap sia più efficace rispetto all'uso proposto della quota del reddito da lavoro come proxy del costo marginale reale. In particolare, il presente documento ritiene che l'utilizzo dell'Output Gap filtrato da Hodrick-Prescott sia robusto nel tracciare una relazione significativa con l'inflazione, pur essendo in linea con le Survey Evidence. I risultati sembrano essere molto più favorevoli con l'utilizzo delle Survey Inflation Expectations piuttosto che con la più popolare formulazione delle Rational Expectations. Infine, il presente documento riconosce l'esistenza di un paradosso empirico: la teoria favorisce l'uso della quota di lavoro, ma i risultati empirici favoriscono l'uso dell'Output Gap.