Il libro esamina l'uso della diplomazia dei cittadini nella politica estera della Nigeria nei rapporti con il Sudafrica durante l'amministrazione del presidente Umaru Musa Yar'Adua e, per estensione, del presidente Goodluck Jonathan. Inoltre, esplora il grado in cui lo Stato nigeriano ha salvaguardato il benessere dei nigeriani all'estero, in particolare di quelli in Sudafrica, dagli incessanti attacchi xenofobi che spesso hanno caratterizzato il rapporto tra sudafricani e nigeriani residenti nel Paese. La Nigeria e il Sudafrica hanno avuto relazioni diplomatiche tese e rivaleggianti, soprattutto negli anni successivi all'apartheid. La Nigeria ha contribuito in modo significativo alla liberazione della maggioranza dei neri sudafricani dal governo razzista della minoranza bianca che li aveva alienati e maltrattati sulla base del colore della loro pelle. Dopo la sconfitta dell'apartheid, ci si aspettava che i due Paesi avrebbero portato avanti impegni diplomatici reciprocamente vantaggiosi che avrebbero fatto invidia ai protagonisti dell'apartheid. Sorprendentemente, le relazioni tra i due giganti economici regionali sono scese ai minimi storici subito dopo l'apartheid. Questo libro è un'esposizione della politica estera reciproca della Nigeria, la diplomazia dei cittadini.
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