Dopo la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (1948), è impossibile parlare di sistema giuridico senza pensare di ristrutturarlo e analizzarne la fatticità e la validità. È necessario considerare l'azione morale nel quadro del diritto alla libertà e all'uguaglianza. È urgente pensare a un sistema politico che garantisca l'integrazione sociale in modo da assicurare l'autonomia dei soggetti come autori e legittimatori di questo sistema e dell'insieme di leggi e norme che lo regolano. Il dialogo tra diritto e morale viene ripreso, data l'esigenza di chiarimento che Habermas avanza, superando la visione kantiana che estrae le norme giuridiche dal concetto di morale. Il problema centrale è la legittimazione del diritto moderno, che è data solo dalla sanzione della legge, che può essere cambiata in qualsiasi momento dal legislatore politico. Da questo punto di vista, il presente lavoro, frutto di una tesi di master presso il PUC-RS, si rivolge ai settori giuridico, filosofico e politico e a tutti coloro che si occupano di pensare e agire nella prospettiva di un effettivo Stato di diritto democratico.
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