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A differenza di quasi tutti i Paesi europei, dove l'aborto e la contraccezione sono stati depenalizzati e l'accesso ad essi è stato liberalizzato, in molti Paesi africani l'aborto e la contraccezione sono ancora reati penali, salvo rare eccezioni. L'avvento del Protocollo di Maputo, il più importante strumento internazionale sui diritti delle donne alla salute riproduttiva e al controllo delle funzioni riproduttive in Africa, ratificato dalla maggioranza dei Paesi del continente, ha reso nulle le leggi nazionali contrarie in virtù della sua diretta applicabilità, abrogandole tacitamente.Questo…mehr

Produktbeschreibung
A differenza di quasi tutti i Paesi europei, dove l'aborto e la contraccezione sono stati depenalizzati e l'accesso ad essi è stato liberalizzato, in molti Paesi africani l'aborto e la contraccezione sono ancora reati penali, salvo rare eccezioni. L'avvento del Protocollo di Maputo, il più importante strumento internazionale sui diritti delle donne alla salute riproduttiva e al controllo delle funzioni riproduttive in Africa, ratificato dalla maggioranza dei Paesi del continente, ha reso nulle le leggi nazionali contrarie in virtù della sua diretta applicabilità, abrogandole tacitamente.Questo studio individua le innovazioni che il Protocollo ha apportato all'ordinamento giuridico congolese ed esamina gli obblighi in materia di diritti umani a cui la RD Congo è soggetta.
Autorenporträt
Nato il 27 novembre 1997 a Durba, nella Repubblica Democratica del Congo, Jean Faustin Bafwa Katombe è un avvocato con una laurea (bac+5) in Giurisprudenza conseguita presso l'Università ufficiale di Bukavu (UOB). Ricercatore di diritto, è stato il primo vincitore della prima edizione (2022) del premio scientifico Professor Gaston KABWA KABWE. È membro dell'Ordine degli avvocati dell'Haut-Uélé dall'ottobre 2023.