I giovani a rischio che vivono separati dalla famiglia sono considerati i bambini più vulnerabili, con il rischio più alto di avere un alto livello di ansia, un'autoidentificazione poco chiara, disturbi emotivi, depressione, aggressività e frustrazione come temi problematici del loro sviluppo. Lo studio attuale esamina i concetti di base relativi al mentoring come approccio implementato nel sistema di assistenza all'infanzia. L'indagine traccia un programma di mentoring basato sulla comunità che si concentra sui giovani a rischio. I bambini privi di cure parentali che vivono in case di accoglienza bulgare (di età compresa tra i 12 e i 17 anni) hanno partecipato a un programma di mentoring per 12 mesi. Altri bambini della stessa età appartenenti al gruppo a rischio sono rimasti senza intervento. La ricerca ha scoperto una significativa riduzione dell'aggressività fisica, dell'ansia da autovalutazione e dell'ansia interpersonale, con conseguente miglioramento della fiducia, delle capacità comunicative, del funzionamento sociale e della socializzazione dei giovani a rischio. I risultati dell'indagine dovrebbero aiutare non solo i professionisti a superare i problemi comportamentali dei bambini a rischio, ma anche a delineare le tendenze che possono sostenere la ricerca sull'efficacia del programma di mentoring per sviluppare il funzionamento sociale dei giovani.