L'uso potenziale dell'ossido di zinco e di altre nanoparticelle di ossido di metallo in campo biomedico sta riscuotendo interesse nelle comunità scientifiche e mediche, soprattutto grazie alle proprietà fisiche e chimiche di queste nanoparticelle, per cui c'è un'urgente necessità di sviluppare nuove classi di agenti antimicrobici, e studi recenti dimostrano che ciò promette bene.