Nell'alfabeto greco antico, tre delle sette lettere rappresentanti vocali erano dette dichrona, "dalla quantità duplice": a differenza di , , , , che distinguevano una quantità, , , e potevano indicare una quantità sia breve, sia lunga. Tra i trattati grammaticali antichi superstiti sui dichrona, quello attribuito a Elio Erodiano (II sec. d.C.) è il più celebre. Questo volume offre una nuova edizione critica del trattato sui dichrona attribuito al famoso grammatico di età imperiale, la prima a basarsi sull'intera tradizione manoscritta. Nell'introduzione, i contenuti di questo trattato vengono messi in relazione con altri frammenti di Erodiano di tradizione indiretta relativi al tema delle quantità vocaliche (si tratta di frammenti provenienti soprattutto dagli scholia vetera a Omero, ma anche dalle epitomi dello Ps.-Arcadio e di Giovanni Filopono, dall'opera grammaticale di Giorgio Cherobosco, da lessici ed etimologici d'età bizantina, etc.), nonché con altri tre trattati anonimi sulle quantità vocaliche, anch'essi variamente legati alla teoria sui dichrona elaborata dal grammatico; anche di questi tre testi, si forniscono nuove edizioni critiche in appendice. Il volume mostra come, dal confronto dei contenuti di queste fonti, sia possibile ottenere nuove informazioni circa la teoria sulle quantità vocaliche elaborata da Erodiano.
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