La condizione fondamentale dell'uomo è il sonno. L'uomo è addormentato, la sua coscienza è ipnotizzata, confusa. Egli non sa chi è, non sa perché agisce; è una specie di macchina, un automa, cui tutto "succede". Non ha il minimo controllo sui propri pensieri, sulle proprie emozioni, sulla propria immaginazione, sulla propria attenzione; crede di amare, di desiderare, di odiare, di volere, ma non conosce mai le vere motivazioni di questi impulsi che compaiono e scompaiono come meteore. Dice "io sono, "io faccio", "io voglio", credendo di avere davvero un ego unitario, mentre è frammentario in una moltitudine di centri che di volta in volta lo dominano. Si illude di avere coscienza di sé, ma non può svegliarsi da sé, può soltanto sognare di svegliarsi. Pensa di poter governare la propria vita, ma è una marionetta diretta da forze che ignora. Trascorre l'intera esistenza nel sonno e muore nel sonno; passa tutto il tempo in un mondo soggettivo cui non può sfuggire. Non è in grado di distinguere il reale dall'immaginario. Spreca le proprie energie inseguendo cose superflue e solo qualche volta si rende conto che non è soddisfatto, che la vita gli sfugge, che sta sciupando l'occasione che gli è stata offerta.
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