Questo libro si propone di studiare la relazione tra l'ecologia e l'idea di eterotopia configurata da Michel Foucault e come questa relazione sia illustrata nell'immaginario urbano contemporaneo. L'idea di eterotopia è fondamentalmente attribuita a luoghi di alterità che sono definiti come multistrato, inquietanti, incompatibili e trasformanti. Il libro si concentra su due opere pionieristiche del genere: Neverwhere (1996) di Neil Gaiman e Perdido Street Station (2000) di China Mieville, che esplorano ampiamente l'idea di eterotopia nelle loro ambientazioni. I luoghi eterotopici di queste opere forniscono una base per analizzare il controverso rapporto tra esseri umani e natura all'interno degli ampi confini del fantasy. Questo libro cerca di capire in che modo un luogo viene attribuito a caratteristiche eterotopiche da elementi di fantasia nei romanzi selezionati e come queste eterotopie fantastiche funzionino per illustrare il potere distruttivo degli esseri umani sull'ambiente.
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